Uomo
sano in ambiente sano.
Nonostante il taglio divulgativo, tutte le informazioni riportate sono
documentate da rigorose fonti scientifiche, la stessa Organizzazione
Mondiale della Sanità sta dedicando un'attenzione crescente all'impatto
delle alterazioni ambientali sulla salute umana. Lo
sviluppo futuro delle discipline eco-compatibili ed in particolare
l'edilizia ecobiologica, pongono come metro per misurare la qualità delle
sostanze le leggi della vita, che diventano parametro discriminante per il
grado di nocività dei materiali. Si tratta di considerare l'interezza
degli elementi (fisici, vitali, psichico e spirituale) che compongono
l'uomo e il mondo. uesta pubblicazione vuole
quindi essere un contributo costruttivo per la divulgazione di un modo del
vivere quotidiano più umano e naturale. In questi ultimi anni le
alterazioni ambientali sono state chiamate in causa per spiegare almeno in
parte, la diffusione di alcune patologie di tipo neoplastico o a carico di
organi e funzioni che si possono osservare soprattutto nelle popolazioni
dei paesi maggiormente industrializzati. Tutte le attività hanno un costo
ambientale, ma sono stati alcune scelte politiche e produttive ad
accelerare ed amplificare i processi di alterazione che oggi interessano
l'aria, l'acqua, gli alimenti, le abitazioni ed i luoghi di lavoro. La
conoscenza di tutte queste alterazioni è molto importante per poter
correggere comportamenti individuali in grado di contribuire
all'inquinamento ambientale, e abituarsi a comportamenti preventivi per la
nostra salute
A - INQUINAMENTO
ATMOSFERICO:
A1- Effetto serra: 
Quando la materia organica viene bruciata si liberano quantitativi
variabili di gas di combustione tra cui sono sempre presenti il monossido
ed il diossido di carbonio (CO e CO2). Questi gas sono prodotti naturali,
con l'avvento dell'era industriale, le attività umane hanno cresciuto
notevolmente i quantitativi complessivi di ossidi di carbonio liberati in
ambiente, e progressivamente, le quantità immesse hanno iniziato ad
eccedere quelle rimosse dai meccanismi di assorbimento presenti in natura,
rappresentati prevalentemente da foreste ed oceani. L'eccedenza prodotta
si è andata via via accumulando negli strati medi dell'atmosfera dove la
concentrazione relativa di questi gas è progressivamente cresciuta. Con
l'aggravarsi di questo fenomeno, la parte dell'irradiamento solare che una
volta colpita la superficie terrestre viene riflessa verso l'alto, rimane
intrappolata negli strati medi. Questo stesso principio viene usato in
agricoltura per la coltivazioni che necessitano di temperature miti e che
vengono quindi messe in serra. Da qui l'utilizzo del nome "effetto
serra" attribuito al fenomeno di riscaldamento della temperatura
sulla terra. Il potere di trattenere il calore irradiante della superficie
terrestre varia secondo il composto; I processi di combustione non sono le
sole cause del rilascio di gas ad effetto serra, ma più in generale vanno
considerate attività umane quali la deforestazione, le attività
agricole, l'uso di aerosol. Il caso del metano è emblematico di come
fenomeni diversi possano contribuire all'incremento dell'effetto serra, Il
suo rilascio avviene, infatti, non solo per l'utilizzo di alcuni
combustibili fossili, ma anche attraverso i processi di fermentazione che
avvengono nelle paludi e nelle risaie o nell'intestino degli animali da
allevamento. Si pensi che ogni capo bovino emette ogni giorno 200 grammi
di metano e che nel mondo ne esistono circa un miliardo e mezzo di capi.
Proprio per far fronte a una richiesta sempre crescente di carne si
distruggono ampie estensioni di foreste che vengono destinate
all'allevamento. Così facendo si ottiene un effetto additivo in quanto da
una parte si distruggono ecosistemi coinvolti nel processo di assorbimento
di gas serra e dall'altra si stabiliscono i presupposti perché la loro
concentrazione aumenti. Nella tabella sono riportate le caratteristiche di
rilascio e le responsabilità, dei singoli gas serra. Quali sono le
possibili conseguenze ambientali dell'effetto serra? L'intrappolamento
dell'energia radiante porta inevitabilmente ad un aumento della
temperatura sulla superficie terrestre. L'entità del fenomeno è
difficilmente calcolabile e può variare significativamente su scala
regionale, scienziati di tutto il mondo hanno previsto: Aumenti delle
temperature variabili da 0,9° a 5° C entro il 2100, si ipotizza che ciò
possa portare allo Scioglimento di parte delle calotte polare che
potrebbero portare ad un innalzamento medio dei livelli dei mari di circa
50 cm. entro il prossimo secolo. Le alterazioni delle dinamiche delle
gradi masse può ripercuotersi sul clima determinando un Inasprimento dei
fenomeni meteoclimatici. Periodi di siccità seguiti da forti inondazioni
ed altrettante fluttuazioni delle temperature che possono subire sbalzi
notevoli in tempi ristretti. Aree con clima semiarido possono essere
ulteriormente interessate da fenomeni di scarsità dell'approvvigionamento
idrico e ulteriore riduzione nelle produzioni agricole. Più in generale,
l'innalzamento delle temperature medie si tradurrà in distruzione di
habitat ed ecosistemi particolari, come già sta accadendo per le barriere
coralline, e in una diminuzione della biodiversità. Oltre ai pericoli
sanitari che possono derivare dai danni fisici riportati delle popolazioni
interessate dai fenomeni meteoclimatici estremi quali inondazioni, trombe
d'aria e uragani, ci si possono attendere anche patologie legati agli
estremi termici che potrebbero interessare soprattutto bambini, anziani e
malati, c è la possibilità che la aumento della temperatura media possa
favorire l'estensione dell'area di malattie oggi distribuite
prevalentemente nelle aree tropicali o subtropicali, malaria,
schistosomiasi, filaria, oncocerchiasi, tripanosomiasi, febbre gialla e
una recrudescenza nei casi di colera. - Fenomeni così complessi come
quello del riscaldamento globale non possono essere gestiti dai singoli ma
debbono necessariamente essere affrontati a livello globale. Il ruolo del
singolo deve essere rivolto a un comportamento più consapevole che limite
le attività responsabili del rilascio del gas serra, dall'uso delle
autovetture a quello dei sistemi di riscaldamento. Bisogna intervenire su
quei comportamenti individuali che favoriscono l'immissione di alcuni
inquinanti,
A2-
Assottigliamento dell'ozonosfera 
Oltre al "effetto serra", l'assottigliamento dello strato di
ozono stratosferico in corrispondenza die poli rappresenta l'altro
fenomeno di cambiamento dei grandi sistemi. La presenza dello strato di
ozono attorno alla superficie terrestre ha garantito un effetto filtrante
per i raggi solari a determinate radiazioni riconosciute dannose per le
forme vivente sul nostro pianeta. I responsabili di questo sono i CFC (clorofluorocarburi),
composti organici a base di cloro e di fluoro in grado di innescare una
reazione chimica a catena che mangia lo strato di ozono; Si stima che un
solo atomo di cloro sia in grado di distruggere oltre 100.000 molecole di
ozono; anche altri composti, quali bromuro di metile, impiegato in
agricoltura, gli HCFC (sostituti dei CFC)e gli alon sono in grado di
aggredire la molecole di ozono stratosferico. Dopo la prima scoperta del
buco di ozono in Antartide, il fenomeno è presente e misurabile anche
alle alte latitudini dell'emisfero boreale, sembrerebbe addirittura che il
fenomeno sia in crescita maggiore proprio al polo Nord e che ciò possa
rappresentare un pericolo dal momento che sono interessate aree densamente
popolate dei Paesi scandinavi. Quanto il fenomeno possa estendersi anche a
latitudini inferiori è difficile da predire perché ancora non si
conoscono a fondo le dinamiche di allargamento del "buco" .In
particolare è difficile stabilire se le misure di limitazione del
rilascio dei gas mangia-ozono adottate a livello internazionale saranno
sufficiente ad invertire il fenomeno tuttora in espansione e quando questo
accadrà. Si ipotizza che il primo immediato effetto del buco dell'ozono
sia una maggior incidenza delle mutazioni degli organismi viventi nelle
maggiormente esposte. Le forme di vita più semplici, quali batteri,
virus, organismi planctonici che vivono nei mari saranno maggiormente
esposti ai fenomeni di mutazione indotti dal passaggio dei raggi.
Cambiamenti nei primi livelli della catena alimentare marina avranno
inevitabile ripercussioni anche sugli organismi superiori con effetti oggi
difficilmente calcolabili. La maggiore esposizione umana ai raggi solari
potrebbe favorire l'incremento di alcune forme patologiche quali cataratte
e tumori epidermici. Le autorità sanitarie dei Paesi maggiormente
esposti, hanno già emanato delle raccomandazioni per educare la
popolazione a ridurre il rischio evitando un'esposizione diretta ai raggi
solari.
A3
- Inquinamento dei Centri Urbani 
Molte attività umane contribuisco in
maniera significativa al rilascio di inquinanti in atmosfera; il traffico
veicolare, i sistemi di riscaldamento, la centrali elettriche,. Gli
impianti di attività artigianali ed industriali, attività agricole,
impianti di smaltimento dei rifiuti etc. Il diverso peso delle attività
nel deterioramento della qualità dell'aria dipende da diversi fattori
quali il posizionamento del centro urbano rispetto ai venti dominanti, le
caratteristiche geografiche dell'area, il diverso rapporto nelle quantità
di inquinanti prodotti e rilasciati, stagione etc. Ciò che è evidente è
che tutte le attività in grado di immettere degli inquinanti allo stato
gassoso nell'atmosfera contribuiscono ad alterare le caratteristiche
dell'aria respirabile. Inquinati urbani più diffusi: - nel traffico
veicolare, gli inquinanti di maggior rilievo sono gli ossidi del carbonio
(mono e diossido), quelli dell'azoto (NOx) ed il piombo e le benzene. Nel
caso dei veicoli a diesel. Il rilascio di particolato solido (PMx) è
rilevante; Quando si è cercato di ridurre le emissioni di piombo dovute
alla "super", sono state introdotte sul mercato le cosi dette
"benzine verdi", in cui il potere antidetonante del piombo
tetraetile è stato vicariato dal benzene, un idrocarburo aromatico la cui
concentrazione è stata, all'inizio più che raddoppiata rispetto al
carburante tradizionale; Per abbattere in modo significativo l'emissione
del benzene in atmosfera, si è poi reso necessario utilizzare le marmitte
catalitiche, per quanto queste abbiano il problema di andare a regime solo
dopo 20 - 30 minuti dall' accensione del motore e nessuno li controlli né
l'efficienza né l'uso (circa il 50% di chi sostituisce la marmitta
catalitica non prende più il catalizzatore, per risparmiare); Altre
sorgente di emissione sono le perdite per evaporazione durante la
lavorazione, lo stoccaggio e le distribuzione dei prodotti petroliferi, le
attività industriali, il fumo di sigaretta ma,soprattutto, gli scarichi
degli autoveicoli. - mentre le centrali di produzione di energia e gli
impianti di riscaldamento sono tra le principali fonti di rilascio degli
ossidi di zolfo (SOx). Accanto a questi ne figurano dei altri quali
diossine, furani, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), composti
aromatici volatici (VOC). - l'ozono troposferico, con questo nome si
distingue l'ozono che ristagna nelle parte basse dell'atmosfera che
comprende l'aria respirabile che, a differenza dell'ozono stratosferico,
crea problemi quando si concentra al di sopra di una certa soglia; questo
non è immesso direttamente degli scarichi ma si forma quando gli altri
inquinanti (COx, SOx, NOx) si accumulano in presenza di basse pressioni
atmosferiche e di buona incidenza solare. Queste condizioni favoriscono la
fotoossidazione degli inquinanti, un processo di degradazione che porta i
singoli atomi di ossigeno a staccarsi e ricongiungere con molecole
omologhe per formare ozono, un gas velenoso. Gli inquinanti rilasciati in
atmosfera possono penetrare nell'organismo umano direttamente attraverso
la traspirazione epidermica e l'inalazione o indirettamente attraverso il
consumo di acque e cibi contaminati. Composti come le diossine ed i
metalli pesanti, vengono assunti prevalentemente attraverso
l'alimentazione. I VOC,possono essere assunti direttamente se si vive in
prossimità di lavanderie, distributori di benzine carrozzerie e ovunque
si faccia uso di solventi. Conseguenze sanitarie dell'accumulo di
inquinanti atmosferici nei centri urbani. Recenti ricerche hanno
dimostrato che in alcuni soggetti, in particolari i bambini, in maniera
crescente si evidenziano alcune patologie a carico dell'apparato
respiratorio quali asma bronchiale, rinite, broncocostrizione, riduzione
della funzione polmonare. La esposizione a benzene ed IPA rilasciati dai
veicoli a motore ha una correlazione nell'incremento di alcune forme di
leucemie infantili. Per i bambini tra 0 ed 14 anni, ogni aumento di 20 mg.
Di NO2 corrisponde un incremento tra il 7 ed 10% nei ricoveri per
patologie respiratorie e cardiovascolari; L'Organizzazione Mondiale della
Sanità (O.M.S.) indica il benzene come responsabile dell'eccesso di
queste forme tumorali, con un rischio stimato attorno a quattro casi su un
milione di abitanti tra coloro che vivono tutta la vita esposti ad una
concentrazione di 1ug/m3; Da studi realizzati, presso l'Istituto Nazionale
per lo Studio e la Cura dei Tumori a Milano, ha condotto agli stessi
risultati di due indagine analoghe, compiuti negli Stati Uniti e nei Paesi
Scandinavi; Ossia la probabilità di ammalarsi di leucemia quasi raddoppia
per i bambini che vivono accanto a strade molto trafficate; Il benzene,
infatti è riconosciuto come agente cancerogeno di media pericolosità per
l'uomo e l'Agenzia Americana per la Protezione dell'Ambiente suggerisce di
ridurre, nei ambienti di lavoro, il limite di esposizione a meno di 0,5
parti per milione, mentre attualmente tale limite è di 1 ppm (nei anni
sono aumentate le segnalazioni di effetti mutageni di questa molecola:
pare, addirittura, che causi alterazioni a livello cromosomico più
evidenti delle radiazioni) Le conseguenze ambientali: Il rilascio di gas
derivante della circolazione dei veicoli e della produzione di energia
elettrica, sono responsabili oltre che al contributo per l'effetto serra
al fenomeno delle piogge acide. Ciò sta portando alla scomparsa di vaste
aree boschive perché gli alberi vengono bruciati dal basso pH dell'acqua
piovana. Poiché la cancerogenicità del benzene è diventata un problema
di salute pubblica, anche per l'alto numero di vetture circolanti in
Italia, qualcosa per ridurre il rischio è stato fatto, negli ultimi anni.
La Legge n° 413 del 1998, ha fissato il tenore del benzene in tutte le
benzine all'1% in volume. I danni causati dall'inquinamento atmosferico
urbano possono essere prevenuti attraverso una corretta informazione
pubblica e i seguenti modi di comportamento: - La soluzione risiede nella
radicale trasformazione del sistema dei trasporti urbani: chiusura al
traffico privato e attivazione di mezzi pubblici a trazione elettrica,
quali tram, filobus e metropolitane;Creare strade ciclabili, estendere le
aree pedonali ed incentivare il trasporto collettivo. - L'utilizzo
combinato di benzina verde e marmitte catalitiche abbatte l'impatto dei
gas di scarico di un buon 60% in città, e fino al 90% fuori città. Certo
rinunciando all'auto per i mezzi pubici o la bicicletta, il vantaggio è
maggiore; - Sconsigliare l'attività fisica all'aperto, per adulti e
bambini , nelle zone trafficate; - Sconsigliare la permanenza all'aperto
nei momenti di punta specialmente quando le condizioni meteoclimatiche
sono favorevoli all'accumulo di ozono troposferico; - Evitare la
frequentazione delle zone trafficate con bambini piccoli; - Nelle ore di
maggiore traffico, scegliere sempre percorsi a minor intensità di smog,
come parchi, giardini, se ci si muove a piedi o in bicicletta - In zone
con molto traffico evitare di portare bambini in passeggini bassi e a
piedi; - Se è possibile, scegliere abitazioni a scuole in aree meno
trafficate; - Spegnere il motore e chiudere i finestrini in caso di
ingorgo o blocco della circolazione stradale; - Tenendo conto che la
azione dannosa dei inquinanti atmosferici risulta potenziata
dall'esposizione al fumo di tabacco, attivo o passivo, e ai prodotti della
combustione del caminetto o dei fuochi di cucina: ventilare la propria
casa, soprattutto nelle ore notturne, quando l'inquinamento urbano è
trascurabile.
B
- INQUINAMENTO INDOOR 
La qualità ambientale di abitazioni,
scuole, uffici ed in genere spazi chiusi sia spesso scarsa ed esistono
diverse fonti di contaminazioni. Questa sezione prenderà in esame diversi
aspetti come la qualità dell'aria, le fonte di contaminazione
elettromagnetica, i materiali da costruzione e la suppellettili, i
prodotti per l'igiene della casa e pratiche di uso quotidiano.
B 1-
L'aria degli ambienti chiusi Fonti di contaminazione:
E' stato stimato che il biossido di zolfo
(SO2) negli ambienti chiusi rappresenta circa il 20% della concentrazione
esterna, l'ozono tra il 30 ed il 60% mentre il particolato solido di
piccole dimensioni arriva fino all'80%; questo per edifici posti in zone
interessate da inquinamento atmosferico. Una delle cause di alterazione
dell'aria interna è data dal fumo di sigarette. Alcuni prodotti per la
casa e parte di mobilio possono rilasciare composti volatili eventualmente
presenti nella formulazione o aggiunti in trattamenti successivi. Alcuni
inquinanti possono essere portati in casa attraverso gli indumenti da
lavoro sporchi o anche da quelli puliti a seco. Inquinanti dell'aria dei
luoghi chiusi: Ecco un'altra apparente anomalia, la concentrazione
domestica di benzene s'avvicina a quella urbana, se non superiore, si
pensa che ciò dipenda da un squilibrio tra il benzene che proviene
dall'esterno e la sua difficoltà di rimozione dall'interno; Alcuni
materiali da costruzione, come moquette, linoleum, pvc o legno, potrebbe
funzionare da spugna e rilasciare nell'ambiente l'idrocarburo, tant'è che
nelle città del Sud, dove si usano più piastrelle, marmi o si lasciano
le pareti nude l'inquinamento indoor scende. Accanto ai classici
inquinanti che si ritrovano comunemente nell'aria dei centri urbani e che
possono penetrare nei luoghi chiusi ve ne sono altri cui contribuiscono in
maniera più specifica altre fonti di contaminazione. Il fumo di sigarette
porta con sé, particolato, metalli pesanti, ossidi di carbonio, zolfo e
azoto, IPA, benzene e altri composti aromatici. Piombo e cadmio possono
contaminare la polvere in ambienti dove vengono utilizzate delle veneziane
in PVC (una delle plastiche più comuni) cui questi metalli siano aggiunti
come stabilizzanti. La formaldeide può essere rilasciata da mobili
laminati e panelli di rivestimento, oltre che dai detergenti, mentre i
composti organici volatili (VOC) possono derivare da detergenti, solventi
casalinghi, vernici e isolanti. Il percloroetilene, uno dei solvente
maggiormente usati nel lavaggio a seco, può penetrare nelle abitazioni
veicolato dagli indumenti trattati. I solventi cui siamo più esposti nei
luoghi chiusi sono quelli di uso domestici anche se abitazioni poste nelle
vicinanze di carrozzerie e lavanderie potrebbero risultare contaminate da
solventi industriali. L'utilizzo di pavimentazioni e rivestimenti murari
plastici può portare il rilascio dei composti utilizzati come
plastificanti. Cemento - amianto ed eternit, usati come coibenti, sui
tetti e nei vani caldaia. A questi contaminanti di origine umana vanno
aggiunti altri fattori alterati quali gli acari della polvere e i pollini.
L'esposizione al fumo passivo contribuisce a rilasciare nell'aria composti
cancerogeni, a patologie a carico dell'apparato respiratorio, a reazioni
allergiche o infezioni delle vie aeree superiore. I solventi organici e la
formaldeide, le risposte fisiologiche dipendono dall'entità
dell'esposizione, generalmente questi inquinanti sono contenute entro
livelli cui si possono manifestare risposte di tipo allergico, irritazioni
agli occhi e alle vie respiratorie superiori. Ma forme reattive più gravi
potrebbero intervenire in caso di esposizioni prolungate o in soggetti
particolarmente sensibili. Cosa possiamo fare - Fare una corretta
ventilazione degli ambienti chiusi avendo l'accortezza di farlo durante le
ore di minor concentrazione degli inquinanti atmosferici esterni; -
Educare di far uso del lavaggio a seco solo in caso di reale necessità,
favorire l'utilizzo di forme di lavaggio che non facciano uso di solventi
clorurati; - Chiedere l'ispezione delle ASL per verificare le
concentrazioni di percloroetilene nelle abitazioni, in caso queste sia
nelle vicinanze di lavanderie e carrozzerie; - Nel caso di acquisti di
mobilia nuova laminata, fare una profonda ventilazione dell'abitazione
prima di soggiornarvi; - Installazione di deumidificatori per le
abitazioni umide. La abbattimento dell'umidità, oltre a creare delle
condizioni di salubrità dei luoghi chiusi migliori, contribuisce assieme
alla corretta ventilazione, ad abbattere il carico di acari della polvere;
- Fare un contenimento del riscaldamento delle abitazioni.
C
- RADIAZIONI IONIZZANTI 
In natura esistono degli elementi che
sono detti radioattivi, che rilasciano energia in forma di elettroni o di
particelle in grado di attraversare i corpi solidi. Quando l'energia è
sufficiente ad attivare la ionizzazione degli atomi e delle molecole
attraversate, la radiazione si definisce ionizzante. Fonte di
contaminazione: Molti degli elementi radioattivi sono presente nella
crosta terrestre, radiazione variabili in funzione della composizione
chimica della roccia. Elementi radioattivi provengono anche dalla polvere
cosmica ma in misura notevolmente inferiore. Tra i radionuclidi di origine
terrestre, vanno menzionati quelli che possiedono un tempo di dimezzamento
dell'attività radioattiva molto lunga, come il potassio e il piombo. Il
radionuclide che incide per oltre il 50% del totale delle radiazioni di
una persona media è il radon 222 (222Rn), un gas che origina dal
decadimento dell'uranio 238 (238U) Vedere tab. 1 pag.21 L'esposizione al
radon può avvenire tanto all'esterno che in ambienti chiusi sia per la
sua presenza nel sottosuolo di vaste aree abitate, sia portato all'interno
dai materiali da costruzione che possono contenerlo. La via preferenziale
di assunzione è attraverso l'inalazione. Accanto alle fonti di origine
naturale esistono molte sorgenti di origine umana per uso di materiale
radioattivo per la produzione di energia, per scopi terapeutici,
diagnostici e militare. Per il 222Rn,da indagini condotte è emersa una
diversità geografica della rilevanza del fenomeno con le individuazione
delle aree come alto Lazio, parte della Campania, L'Umbria e la Lombardia
dove il livello di esposizione è più alto. Nel caso di esposizione in
luoghi chiusi, come le abitazioni, è stata rilevata l'importanza della
natura dei materiali da costruzione impiegati. I risultati di una recente
indagine estesa su un campione di 5.000 abitazioni mostrano un livello di
radon interno in Italia superiore a quello mondiale. I nodi di Hartmann o
nodi di Curry Nella crosta terrestre è stata riscontrata la presenza di
punti nei quali è presente una densità di particelle ionizzanti
superiore alla norma e ciò senza la presenza di fonti radioattive
specifiche. Analizzando tale presenza negli anni dal 50 al 60 il Prof.
Ernest Hartmann (Università di Haidelberg) ha scoperto la esistenza di
due fasci perpendicolari di bande energetiche (da Nord a Sud e da Est a
Ovest) che sembrano partano dal sottosuolo e si perdano al limite della
biosfera. Nello stesso periodo il Dott. Curry scoprì un altro reticolo
energetico disposto trasversalmente per cui nel punto d' incontro dei
fasci c'è un aumento notevole d'energia; Questi punti sono stati chiamati
"Nodi di Hartmann" o "Nodi di Curry". Una rete avvolge
tutto il pianeta, da nord a sud, da est a ovest; i fili di questa rete
(cioè i raggi magnetici) sono larghi 20 cm e compongono maglie regolari a
forma di rettangoli, i cui lati misurano 2 metri per 2 metri e mezzo. I
punti di incrocio di queste maglie, detti nodi, possono risultare dannosi
se sotto di loro scorre acqua sotterranea, sorgenti o vi è un'anomalia
geologica (terreno argilloso a contatto con roccia di origine vulcanica o
un filone metallifero, faglie, giacimenti, ripiene). I rettangoli della
rete attraversano le nostre case, nel mezzo c'è la zona neutra, non
nociva, mentre gli incroci,dove c'è l'aumento di energia i nodi, possono
essere dannosi indicati come "punti patogeni" e in effetti le
persone che per lungo tempo soggiornano su questi punti sono preda di un
stato di malessere ancora no patologico, ma tutta via disfunzionale, che
è stato definito "stress geopatico". Ma particolare attenzione
va prestata all'acqua sotterranea e le geopatologie La acqua sotterranea,
così importante per la sopravvivenza ma anche così potenzialmente
pericolosa a causa delle radiazione emesse attraverso il suo fluire; Uno
dei più antichi editti cinesi si riferisce all'obbligo di analizzare i
terreni da edificare e proibisce la costruzioni sopra le corrente
energetiche dovute ai corsi d'acqua sotterranei o ed altre anomalie
geologiche chiamate "vene del drago". In Occidente , fino a non
molti anni or sono, ogni edificazione dalle stalle alle ville,
necessitavano di un pozzo d'acqua potabile che doveva essere scavato a
mano con grande investimento di tempo ed energia, richiedeva la
consultazione di un rabdomante (dal greco rabdos = bacchetta e mantis =
indovino) per individuare il punto in cui l'acqua non si sarebbe
prosciugata ne anche in caso di siccità. Ancora oggi i vecchi contadini
si fidano più di un esperto cercatore d'acqua che degli strumenti
tecnologici sofisticati. Il rabdomante, oltre ad indicare il punto giusto
in cui scavare il pozzo, segnava anche il percorso dei corsi d'acqua
sotterranei ed i costruttori ne tenevano conto per evitarvi la
corrispondenza con case e stalle. Le forze telluriche si comportano in
modo tale da essere nocive o utili a seconda della situazione a dei
soggetti ricettori, così mentre il campo magnetico naturale è essenziale
alla vita, la radiazione prodotta o deformata dallo scorrere dell'acqua,
pur favorevole ad alcune specie, risulta aggressiva per altre. La
geobiologia costituisce oggi un strumento di prevenzione e consente di
disporre le piante degli edifici in modo tale che le radiazioni negative
non coinvolgano gli abitanti. La sintomatologia descritta rimanda a casi
di insonnia, emicrania, allergia, vomito mattutino, aritmie e tachicardie,
deperimento organico, esaurimento nervoso. I sintomi risultano scomparsi
allo spostare il luogo di giacitura o sosta abituale: divano, letto o
posto di lavoro. La permanenza produrrebbe invece patologie anche gravi
quali la leucemia ed il cancro. Un sistema per rintracciare eventuali
percorsi idrici al di sotto delle murature, è quello di individuare crepe
lineari che salgono di piano in piano seguendo la verticale e favorendo
l'insorgere di muffe difficilmente estirpabili. Alla presenza d'incroci si
hanno fessurazioni sulle piastrellature che seguono l'andamento del
percorso idrico. Tali segni ad un occhio esperto sono facilmente
distinguibili da quelli dovuti ad un assestamento statico. Secondo
Hartmann, e anche altri numerosi studiosi, i danni principali causati
dalla permanenza prolungata in queste zone, sono: debolezza fisica,
disturbi che interessano il cuore, i reni, la circolazione sanguinea, la
respirazione, lo stomaco, e anche grave sofferenze croniche. Quale
sono i rischi per la salute Secondo l'entità dell'esposizione e la
qualità della radiazione, gli effetti fisiologici possono variare dalla
morte cellulare e conseguente disfunzione di interi organi, o alterazione
del DNA e successivo sviluppo di neoplasie. Per quanto riguarda il radon,
l'attività prevalente di esposizione riguarda le vie aeree ed i polmoni
dove la sua attività può favorire l'insorgenza di forme neoplastiche.
Cosa possiamo fare per ridurre i rischi - E di buona norma il ricambio
d'aria degli ambienti chiusi più volte al giorno;
- Non fare
diagnosi radiografiche se non strettamente necessarie;
- Evitare la prescrizione di radiografie ravvicinate nel tempo;
- Incentivare a chiedere misurazioni del radon (Rn) presente nelle
abitazioni soprattutto nelle regioni a maggiore concentrazione naturale
del gas;
- Chiedere la misurazione preventiva del Rn nei materiali da costruzione;
- In caso di ambienti chiusi con concentrazioni rilevabili di gas
incentivare il ricambio d'aria e l'attuazione di migliorie d'isolamento
degli ambienti al fine di
ridurre l'entità dell'esposizione.
D
- RADIAZIONI NON IONIZZANTI 
Con questo termine ci si riferisce ai
campi elettromagnetici che emettono energia non sufficiente ad attivare i
meccanismi di ionizzazione di atomi e molecole. Gli esseri viventi
subiscono quotidianamente gli effetti della presenza di campi magnetici
che esistono sulla terra e che per la maggior parte sono provocati dal
trasporto ed utilizzazione dell'energia elettrica. Questi campi sono di
diverse intensità e vengono classificati secondo dei criteri che indicano
il tipo di radiazione emessa in: campi elettromagnetici statici, quelle a
bassa frequenza, campi elettromagnetici a radiofrequenze e microonde e
radiazioni ottiche. In condizioni normali le dosi di radiazioni che
l'individuo assorbe sono molto basse, non dannose, e non alterano
certamente quel equilibrio che genericamente è chiamato "stato di
buona salute" La frequenza di campi magnetici ed elettrici a cui è
esposta la maggior parte della popolazione è quella di 50 Hz, detta,
frequenza industriale, è quella maggiormente utilizzata nella produzione,
trasporto ed utilizzo di energia elettrica. Con l'uso di telefoni
portatili e cellulari si è registrato un incremento nell'esposizione ai
campi ad alta frequenza ad essi collegati. L'INQUINAMENTO MAGNETICO: Il
forte incremento dei campi elettromagnetici (CEM) provoca una serie di
malesseri il più delle volte vaghi, di difficile diagnosi differenziale,
in quanto non corrispondono immediatamente ad un danno anatomico e la
teoria più valida è oggi quella di ritenere che il CEM acquisito ed
alterato sia responsabile di varie patologie.
Fonti di emissione di radiazioni non ionizzanti:
Fonti di origine naturale:
Campo statico. I fenomeni di scariche elettriche determinate dai
fulmini caricano di elettricità l'atmosfera compresa tra la superficie
terrestre e lo stato superiore ai 4° Km. In altitudine. Il campo che ne
deriva varia d'intensità con l'altezza dal suolo e con le condizioni
atmosferiche risultando maggiore in condizioni di cielo coperto. Oltre a
questo campo statico, radiazioni cosmiche, solari e la polarità terrestre
sono tutti fattori che generano campi magnetici naturali. Le dosi
assorbite dal corpo umano sono molto basse, non dannose.
Fonti
di origine umana:
Nello spettro delle basse frequenze, ci
sono gli elettrodotti, creano campi elettrici di intensità variabili a
seconda delle tensioni in Italia varino delle 132.000 alle 380.000 volts.
L'intensità dei campi elettromagnetici generati dai elettrodotti dipende
dalla altezza dei cavi da terra, dalla distanza dei piloni di metallo di
sostegno della linea e da quella del punto di misurazione rispetto alla
linea centrale dell'elettrodotto. Per quanto riguardo i campi da
radiofrequenze e microonde, le fonti di origine naturali sono
trascurabili. Mentre si stima, che dai anni '50 ad oggi i campi al suolo
delle alte frequenze comprese tra 100 kHz ed i 300 GHz siano aumentati
fino ad un miliardo di volte come conseguenza dello sviluppo delle
telecomunicazioni. Oltre ai ripetitori di diffusione radio e televisiva,
è crescente il problema delle installazioni per la telefonia cellulare e
l'uso stesso dei apparecchi, così come sono in aumento dispositivi basati
su microonde. Questi campi magnetici associati a prodotti entrati a far
parte del quotidiano, quali i manufatti metallici o di sintesi chimica, i
derivati degli idrocarburi etc. producono ioni positivi che neutralizzano
gli ioni negativi (che sono benefici). Quali sono le fonti di esposizione
dell'uomo alle radiazioni non ionizzanti. L'esposizione dell'uomo può
essere dovuta tanto all vicinanza con fonti esterne quanto a diffuse fonti
in luoghi chiusi. Per quello che riguarda le basse frequenze, tanto le
prese elettriche che l'uso di elettrodomestici rappresentano fonti
importanti di esposizione dell'uomo. Per le alte frequenze, gli schermi
televisivi e del computer e l'uso di forni a microonde e di telefoni
cellulari e portatile rappresentano importanti fonti di esposizione. Il
sonno può essere disturbato da molti fattori diversi, "sia di natura
tellurica, dovuti ad anomalie del campo magnetico terrestre, come la
presenza di falde acquifere sotterranee, faglie, nodi di Hartmann o di
Curry eccetera, sia di natura artificiale, a causa di apparecchiature o
impianti elettrici presenti in una stanza, come TV, computer, stereo,
radiosveglie, trasformatore di cordless o cellulari, che inducono campi
elettrici e magnetici alternati". Questi campi magnetici associati a
prodotti a entrati a far parte del quotidiano, quali i manufatti metallici
o di sintesi chimica, i derivati degli idrocarburi etc. producono ioni
positivi che neutralizzano gli ioni negativi che sono benefici. E' stato
riconosciuto (Istituto Svizzero di Meteorologia Gian Gensler - 1974) che
l'uomo subisce gli effetti dell'aumento degli Ioni Positivi
Conseguenze
sanitarie indotte dall'inquinamento elettromagnetico
Affermare che emicrania, senso di
stordimento, nausea, astenia, modifiche di elettroliti ematici, disturbi
circolatori con variazione di pressione, tendenza a emboli, stato
irritativi, ansia e depressione, abulia e mancanza di affezione alla vita,
siano esclusivamente causati da alterazioni del campo elettromagnetico, ma
certamente questo può essere considerato una notevole concausa. E' stato
riconosciuto (Istituto Svizzero di Meteorologia Gian Gensler - 1974) che
l'uomo subisce gli effetti dell'aumento degli Ioni Positivi. Le autorità
sanitarie di tutto il mondo sembrano concordare che in effetti esposizioni
a campi superiori ai 0,2 mT (pari a 0,2 milionesimi di Tesla, unità di
misura dei campi elettromagnetici) posso generare un aumento del rischio
di sviluppo di leucemie infantili, alcuni studi hanno messo in relazione
l'insorgenza di forme neoplastiche infantili a carico del sistema nervoso
centrale e l' esposizione ai campi elettromagnetici. Campi di entità pari
o superiori a livelli di guardia si possono ritrovare in prossimità tanto
delle prese elettriche che durante l'utilizzo dei comuni elettrodomestici
di uso quotidiano, ma l'intensità del campo decresce rapidamente in
funzione delle distanza dal punto di emissione. In alcuni casi l'uso del
dispositivo, come coperte elettriche, asciugacapelli o rasoi può esporre
a campi di una certa entità. Le informazioni relative alle potenziali
ripercussioni sanitarie nell'uso di telefonini cellulari. Un aspetto
particolare è dato dalla vicinanza tra la fonte e parti del corpo
sensibili (orecchio, cervello e occhi) che durante l'uso del telefono
cellulare possono essere soggetti a riscaldamenti della temperatura,
soprattutto in conversazioni prolungate. I possibili danni fisiologici
comprendono l'insonnia, l'emicrania, i disturbi cardiaci, l'irritabilità,
sindromi depressive fino a disturbi ormonali. Cosa possiamo fare per
ridurre i rischi delle esposizioni alle radiazioni non ionizzanti.
-
Ridurre i tempi di esposizione attraverso semplici accorgimenti;
In soggiorno: non tenere in funzione più apparecchi elettrici
contemporaneamente, soprattutto se l'ambiente confina con la zona notte;
limitare il numero di lampade alogene ed elementi d'arredo metallici;
sistemare l'impianto hi-fi lontano dalla Tv ed entrambi a una distanza
minima dal luogo da ascolto di 3 metri; tenere lontano i bambini dallo
schermo della televisione e del computer; allontanamento di divani e
tavoli da pranzo da fonti quali forni a microonde, frigoriferi,
televisori, computer. In camera da letto: Per migliorare le mostre difese
immunitarie, e di particolare importanza curare il riposo e far in modo
che la camera da letto sia un spazio sano, affinché durante la notte
possa avvenire una buona rigenerazione del corpo a della mente. evitare di
sistemare televisione, computer e ventilatori a pale; predisporre le
tracce dell'impianto elettrico a 40-50 cm dal testata del letto; preferire
letti senza parti metalliche e non disporli di fronte a elettrodomestici
sempre in funzione come frigorifero; non tenere sul comodino la
radiosveglia; scegliere tessuti in seta, contro influenze elettrostatiche
ed elettromagnetiche.
- Cosa fare in casa:
Progettare l'impianto elettrico in base alla cosiddetta
"distribuzione stellare": dal quadro elettrico principale
partono singoli circuiti indipendenti verso ogni locale, cosi si può
mettere sotto tensione il solo circuito collegato al locale dove si
soggiorna, senza subire gli effetti dell'intero impianto sotto tensione;
Integrare nell'impianto elettrico un disgiuntore di corrente, al momento
dell'utilizzo, la tensione reimmessa sulla linea, installarlo nella zona
notte e in ambiente dove si soggiorna a lungo; utilizzare cavi schermati,
isolati da speciali fogli alluminati e in rame stagnato per attutire
l'intensità dei campi elettrici e magnetici; verificare che l'abitazione
non sia vicino a elettrodotti, antenne potenti, come i ripetitori
televisivi, e in genere a linee ad alta tensione che moltiplicano i campi
elettromagnetici; limitare l'uso dei telefoni cellulare e senza filo, solo
per brevi conversazioni; usare i microfoni esterni per i telefoni
cellulari al fine di allontanare la fonte di esposizione (antenna); non
usare i telefoni cellulare nelle automobili e, quando strettamente
necessario, farlo con i finestrini aperti.
E
- INQUINAMENTO ALIMENTARE 
La presenza de elementi inquinanti nelle
acque e negli alimenti è difficilmente rilevabili in assenza di test
analitici. Le cause di contaminazione possono essere diverse e derivare
dall'inquinamento dell'ambiente di provenienza o risultare dai processi di
trattamento successivi. Sia le acque che gli alimenti possono presentare
cariche inquinanti di tipo microbiologico, chimico e radioattivo
E1- Inquinamento idrico
Fonti di contaminazione delle acque alimentari
Le acque per uso alimentare possono provenire tanto da corsi superficiali
che da fonti sotterranee ed entrambi i casi sono soggette ad essere
contaminate da composti inquinanti rilasciati direttamente o
indirettamente nei corpi idrici. Le acque superficiali possono ricevere
composti chimici inquinanti direttamente attraverso gli scarichi fognari
urbani ed industriali o indirettamente attraverso ricaduta di composti
immessi in atmosfera. Le falde sotterranee possono essere interessate da
infiltrazioni dei composti riversati in superficie da attività agricole,
artigianali o industriali, in forma da percolati da discariche o a seguito
del rilascio di inquinanti da condotte fognarie. Acqua per uso alimentare
può risultare contaminata anche dai trattamenti di potabilizzazione
effettuati prima dell'immissione nelle rete idrica di centri urbani. Gli
inquinanti più diffusi nelle acque potabili sono: - gli scarichi di
reflui domestici non trattati possono indurre un inquinamento di tipo
microbiologico quali coliformi, streptococchi, enterococchi, vibrioni e
virus; - le attività agricole sono le maggiori responsabili dell'apporto
di sostanze inorganiche nutrienti (fosforo, azoto, e potassio attraverso i
concimi chimici) e di biocidi organici quali erbicidi, insetticidi ed
acaricidi; - tra i biocidi chimici usati in agricoltura, i composti
organici a base di alogeni, prevalentemente cloro, o di fosforo sono
quelli con caratteristiche di tossicità più elevata; - esaclorobenzene (HCB)
e policlorobifenili (PCB), prodotti utilizzati nel passato come biocidi ma
che si formano ancora oggi per reazioni secondarie nel corso dalla
produzione di altri organoclorurati come alcuni solventi; - le attività
industriali contribuiscono all'immissione nelle acque dei composti
prodotti intenzionalmente e di molti altri che si formano come reazioni
accessorie o per degradazione del prodotto di partenza. Attualmente
vengono prodotti circa 100.000 composti chimici di sintesi ma circa due
terzi delle molecole messe in evidenza dagli strumenti utilizzati per
l'analisi delle acque reflue di produzione rimangono sconosciuti e
continuamente vengono evidenziati nuove strutture chimiche relative a
composti prima ignoti; - sia le attività artigianali che quelle
industriali possono provocare la contaminazione dei corpi idrici
direttamente attraverso gli scarichi di acqua reflue e indirettamente
attraverso la emissioni in atmosfera. A questa categoria appartengono i
composti organoalogenati, prevalentemente composti organici a base di
cloro, utilizzati come solventi, materie prime per plastiche, insetticidi,
erbicidi, conservanti, reagenti chimici, detergenti, refrigeranti,
propellenti, ignifughi e ossidanti. Solo per citare i più conosciuti, il
DDT, i PCB, la dieldrina, il pentaclorofenolo, gli acidi dicloro e
triclorofenossiacetici, il percloroetilene, usato soprattutto nel lavaggio
a seco, il tricloroetilene; - composti ritenuti particolarmente tossici
come le diossine e i furani sono organoclorurati nel corso delle
produzioni in cui sono coinvolti cloro e composti organici a base di cloro
o durante la combustione di materia organica in presenza di questo
alogeno. Per la sua particolare capacità biocida a la sua resistenza nel
tempo, il cloro, in forma gassosa o di ipoclorito, viene largamente
impiegato per la potabilizzazione delle acque. La reazione con gli acidi
organici disciolti nelle acque come fulvici ed umici, porta alla
formazione di trialometani (cloroformio, bromoformio, clorodibromometano,
e bromodiclorometano) alcuni dei quali cancerogeni; - composti come l'atrazina
resistono molto bene alla degradazione tanto che il 95% circa del totale
immesso nelle acque sotterranee ramane inalterato. Percloroetilene
sversato nelle falde acquifere ha mostrato capacità di produrre
tricloroetilene, dicloroetano, e cloruro di vinile, composto sicuramente
cancerogeno; - gli elementi di traccia, tra cui i metalli pesanti come
mercurio, cadmio, cromo e zinco, provengono prevalentemente da industrie
chimiche a conciarie, mentre il piombo è immesso in ambiente
prevalentemente a causa del traffico veicolare, anche altra composti quali
diossine e furani, idrocarburi policiclici aromatici e benzene.
CONSEGUENZE
AMBIENTALI
Oltre al problema per la salute pubblica, l'inquinamento delle acque
determina una alterazione ambientale che ha ripercussioni a vario livello
negli habitat. Gli organismi viventi dei corsi d'acqua superficiali
possono soffrire di intossicazioni acute per esposizione ad alte
concentrazioni di composti inquinanti per breve periodo, o riportare danni
fisiologici per esposizioni croniche a dosi non letali. A seconda della
loro natura chimica i composti si concentrano in organi preferenziali dove
svolgono la loro azione tossica. Il mercurio e molti elementi in traccia,
ad esempio si accumulano nel fegato e nei reni, mentre i composti
organoclorurati sono liposolubili e tendono a concentrarsi nel grasso. Le
conseguenze per gli organismi acquatici comprendono formazione di
neoplasie, teratogenesi, alterazione del sistema produttivo, endocrino ed
immunitario.
I
RISCHI PRINCIPALI PER LA SALUTE
Inquinamento microbiologico Nel
caso di assunzione di acque non depurate contenenti elevate cariche
batteriche o agenti patogeni si possono innescare fenomeni di
contaminazione anche a livello epidermico di salmonellosi, colera, tifo e
febbre tifoide o, nel caso di esposizioni più contenute si possono
registrare patologie gastrointestinali. Si stime che nel mondo circa 3
milioni di bambini al di sotto dei 5 anni muoiono di dissenteria a che
circa uno su tre dei abitanti del pianeta, pari a 1,8 miliardi di persone
contraggono malattie gastroenteriche a seguito del consumo di acqua
contaminata. Purtroppo, oltre a generare microinquinanti per reazioni
secondarie, i trattamenti con cloro non sempre sono efficaci a ridurre la
carica microbiologica. Nitrati e nitriti L'assunzione di acqua contaminata
da scarichi agricoli o emunta in aree rurali dove è massiccio l'uso
agricolo di nitrati o di altri composti azotati, rappresenta la principale
via d'esposizione dei bambini a questi composti. Circa il 95% dei nitrati
ingeriti viene escreto senza provocare danni fisiologici, mentre il
rimanente 5% viene trasformato in nitrosammine, composti ritenuti
cancerogeni dell'apparato gastrico. I bambini al di sotto dei sei mesi di
vita sono i soggetti più vulnerabili sia per la ridotta acidità
gastrica, che favorisce la trasformazione dei nitrati in nitriti, sia per
la carenza di attività enzimatica in grado di contrastare la formazione
di metaemoglobina. Nel caso di insorgenza di metaemoglobinemia , nota
anche come sindrome del bambino blu, si possono osservare patologie
neurologiche dovute alle scarsa ossigenazione del cervello.
Microinquinanti organici ed elementi in traccia Le conseguenze per la
salute umana dipendono dai composti che rappresentano il carico inquinante
e della loro concentrazione. I trialometani sono responsabili dell'aumento
di aborti spontanei. Le gestanti che avevano assunto dosi maggiori di
inquinanti hanno mostrato un tasso di incidenza di aborto spontaneo pari
al 15,7% rispetto al 9,1 registrato nel controllo. I trialometani sono
sospetti di essere corresponsabili dell'aumento delle incidenze tumorali a
carico dell'apparato urogenitale soprattutto maschile che interessa la
maggior parte delle popolazione dei paesi industrializzati. Nel 1991 si
stima che circa 3.300.000 persone in Italia erano esposte ad acque con
livelli di organoalogenati superiori a quelli entrati in vigore lo stesso
anno.
COSA
SI PUO' FARE PER RIDURRE I RISCHI DERIVANTI DALLA CONTAMINAZIONE DELLE
ACQUE
Non è facile poter individuare delle azioni di tutela per un bene
servito da terzi. Alcune delle cose concrete:
- Informarsi sulla qualità dell'acqua servita nei luoghi di
residenza e di lavoro, chiedendo specifiche informazioni alle autorità
sanitarie;
- Non far uso di acque attinte da corsi d'acqua superficiali ad alto
carico inquinante in quanto i processi depurativi non sono quasi mai
sufficientemente
efficaci ad abbattere interamente la presenza di molti
microinquinanti tossici;
- Per le aree nelle quali le acque fornite in rete possono essere
interessate da inquinamento microbiologico (captate in vicinanza
sotto discariche, allevamenti di grandi dimensioni, aree ad intensa
attività agricola o scarichi urbani) fare l'ebollizione prima
dell'uso. Questo è anche l'unico modo per abbattere la carica dei
batteri resistenti all'azione del cloro;
- In aree dove è d'uso rifornirsi da pozzi artesiani chiedere
l'esecuzione periodica di analisi chimiche per verificare lo stato di
contaminazione delle acque;
- Per chi fa uso di acque imbottigliate consigliare l'uso di bottiglie di
vetro che presentano maggiore stabilità rispetto a quelle di
plastica.
E2
- Inquinamento degli alimenti 
Gli alimenti sono soggetti alle stesse
fonti di contaminazione delle acque. A differenza delle acque , molti
alimenti, soprattutto quelli di origine animale, sono in grado di
accumulare maggiore quantitativi di composti tossici persistenti. Le
possibili fonti di contaminazione e tipi di inquinanti presenti negli
alimenti:
- L'approvvigionamento alimentare da aree contaminate da scarichi
idrici ed interessate dalla ricaduta degli inquinanti
atmosferici;
- L'utilizzo di composti chimici in agricoltura per i prodotti
ortofrutticoli;
- L'uso di mangimi contenenti additivi negli allevamenti intensivi, è
causa diretta della contaminazione di carne, latte e uova;
- Per l'inquinamento microbiologico, va segnalato l'incremento di presenza
di salmonelle negli alimenti ed il rischio per la
presenza di batteri ciliformi, la causa prevalente è da ricondursi
alle modalità da allevamento e di macellazione di specie
avicole per la salmonella e di carne bovina e suina per i coli. Il
virus della epatite A può ritrovarsi facilmente in prodotti ittici,
soprattutto sessile e stanziali, prelevati in zona di confluenza di
scarichi fognari;
- La presenza di elementi in traccia (molto spesso riportati come metalli
pesanti), il consumo dei prodotti ittici può rappresentare
un'importante forma di veicolazione per l'uomo. Il mercurio, ad
esempio, entra nell'organismo umano prevalentemente
attraverso il consumo di pesce contaminato prelevato in aree dove
insistono scarichi industriali o dove il livello del fondo di
questo metallo è naturalmente elevato. Nel mediterraneo, la
presenza di numerosi giacimenti di cinabro porta al dilavamento di
consistenti quantitativi di mercurio, ma particolarmente
significativo è il rilascio da impianti da produzione di cloro. Il
mercurio
svolge la sua azione tossica prevalentemente nella forma organica (metil
e dimetil mercurio) a cui giunge per azione dei batteri
presente nelle acque e sui fondali;
- Altri elementi di traccia di interesse sanitario sono il cromo, il
cadmio, lo zinco ed il piombo, questi metalli abbondano nei
prodotto ittici, mentre il cadmio è considerato un inquinante
preferenziale di equini ed ungulati;
- Molti degli inquinanti più tristemente famosi come il DDT ed i sui
prodotti di degradazione (DDD e DDE), i PCB, le diossine e i
furani, l'esaclorobenzene (HCB),il pentaclorofenolo, il bisfenol-A
giungono fino all'uomo a seguito del consumo di organismi
viventi contaminati dal continuo scarico di inquinanti nelle acque
e nell'aria;
- Nel corso della preparazione alimentare, possono venire aggiunti
additivi alimentari in forma di acidificanti, antiossidanti,
addensanti, coloranti e conservanti, molti dei quali hanno
proprietà tossiche;
- I contenitori alimentari, come le pellicole in PVC, possono rilasciare
sia i composti di base per la loro produzione che gli
additivi aggiunti per conferire caratteristiche commerciali quali
ad esempio l'elasticità e la trasparenza;
- Tossine possono formarsi per lo sviluppo di microrganismi nel corso
della conservazione degli alimenti in condizioni non
idonee;
- Per l'inquinamento radioattivo, in Italia l'assenza di centrali nucleari
attive riduce il rischio di contaminazione, anche se incidenti
rilevanti come quello occorso alla centrale nucleare di
Chernobyl possono avere un impatto negativo anche sugli alimenti usati
nel nostro paese. Inoltre, il materiale radioattivo
utilizzato per scopi terapeutici e per la ricerca, può determinare
situazioni di
rischio localizzate, se non correttamente smaltito.
Qual
è il rischio ambientale derivante dalla contaminazione alimentare.
Per decenni la ricerca sulla
tossicità dei composti chimici si è focalizzata sulla possibilità di
indurre neoplasie o, al più, sulla capacità di interferire
con il corretto sviluppo del feto o sul DNA. Oggi si pensa che uno degli
effetti più insidiosi derivanti dalla contaminazione da
microinquinanti, sia la capacità di alcuni di loro di interferire con il
sistema endocrino favorendo l'insorgenza di alcune patologie a carico di
altri apparati come quello riproduttivo ed il sistema
immunitario.Alterazioni significative a carico del sistema riproduttivo
sono state individuate in molte specie di mammiferi marini e terrestri con
casi di pseudoermafroditismo e criptorchidismo, in rettili con casi di
riduzione delle dimensione dell'organo copulatore e conseguente fallimento
riproduttivo; L'inquinamento di tipo microbiologico può portare a delle
patologie in tempi più o meno rapidi e può anche comportare seri rischi
per la salute. Nonostante le norme sanitarie siano molto più restrittive
oggi che qualche decennio fa, alcune malattie di origine alimentare sono
in crescita. I possibili danni alla salute umana La presenza di salmonelle
tra la popolazione, ad esempio, è in netta crescita in tutti i paesi
industrializzati con una incidenza media che è più che raddoppiata
tra il 1985 e il 1991. Un altro agente patogeno insidioso è l'Escherichia
coli, trasmesso prevalentemente attraverso la carni sporche di feci e non
ben cotte. I n termini di importanza epidemiologica, i casi di
contaminazione da stafilococco risultano al secondo posto dopo la
salmonellosi. La contaminazione avviene prevalentemente per il contatto
degli alimenti con i batteri portati dagli addetti alla loro preparazione,
evento molto probabile dato che si stima la presenza del patogeno in circa
la metà della popolazione complessiva ed in varie parti del corpo.
Diversamente dalla contaminazione microbiologica, quella chimica e
radiologica può comportare rischi notevoli per la salute dalle
popolazione mondiale. Oggi si stima , che oltre il 90% delle diossine e di
altri microinquinanti assunti dall'uomo provenga dal consumo di alimenti
contaminati, in prevalenza prodotti ittici e caseari. Molte patologie che
potrebbero essere associate all'assunzione di composti tossici possono
manifestarsi dopo decenni dall'esposizione, a differenza delle
contaminazioni microbiologiche i cui sintomi si manifestano nell'arco di
un breve lasso di tempo e il fattore scatenante è facilmente
identificabile. Nel 1997 lo IARC di Lione ha collocato la diossina di
Seveso (TCDD) tra i composti sicuramente cancerogeni per l'uomo ( tab. 5).
Le Preoccupazioni maggiore oggi riguardano il possibile ruolo esercitato
dai microinquinanti nell'alterazione di funzioni fisiologiche importanti
in età prenatale quando l'organismo è particolarmente sensibile agli
stimoli ormonali o dei composti assunti dall'esterno che vengono
riconosciuti come i messaggeri chimici endogeni. Da cui emerge che gli
inquinanti come le diossine possono essere attive anche a concentrazioni
di molto inferiori a quelle che si ritengono pericolose per l'attività
neoplastica e che alcune alterazioni a carico del sistema cognitivo,
riproduttivo o immunitario possono intervenire già a livelli corporei
riscontrati nella popolazione dei paesi industrializzati. Alterazioni
della capacità di apprendimento sono stati associati ad elevati contenuti
corporei di PCB nei Inuit dell'Alaska, per i quali i mammiferi marini
costituiscono un importante fonte alimentari. I decessi per il tumore alla
mammella, promosso anche dagli ormoni sessuali femminili, sono in netta
crescita tra la popolazione umana nonostante siano migliorate sia la
diagnosi precoce che i trattamenti chirurgici e profilattici. Negli
individui di sesso maschile delle popolazione dei paesi industrializzati,
gli spermatozoi presente nel liquido seminale si sarebbero ridotti di
circa il 50% nell'ultimo mezzo secolo con un declino medio dell'1% annuo,
che sarebbe già oggi arrivato a circa il 2% secondo alcuni ricercatori
francesi. Ancora oggi i limite di legge circa la presenza di
microinquinanti si basa sui livelli ritenuti accettabili per ciascun
composto ignorando il fatto che il nostro organismo immette ogni giorno un
cocktail di inquinanti che possono svolgere tra di loro funzioni
antagonistiche, additive o addirittura sinergistiche. Cosa si può fare
per ridurre i rischi di contaminazione alimentare? La contaminazione
chimica è un fenomeno che difficilmente può essere affrontato dai
singoli ma che richiede un intervento coordinato su grande scala
attraverso l'applicazione dei principi sanciti in numerose convenzioni
internazionali. Il programma europeo per la definizione dei nuovi limiti
di sicurezza per una lista prioritaria di circa 100 tra i composti chimici
maggiormente pericolosi, non ha ancora portato alla definizione di misure
restrittive. Se si pensa che i composti di sintesi sono oltre 100.000, è
facile intuire come un approccio basato sulla valutazione dei singoli
composti difficilmente potrà scaturire in un'efficace azione preventiva.
Anche in questo caso, le indicazioni possono essere prevalentemente di
indirizzo verso comportamenti alimentari in grado di ridurre il rischio.
- Utilizzare vegetali di provenienza certa e, se possibili, non prodotti
con l'utilizzo di composti chimici;
- Togliere la parte esterna delle verdure e lavarle bene soprattutto se
usate crude;
- Sbucciare la frutta dopo averla lavata;
- Per i prodotti confezionati, leggere la composizione ed evitare, per
quanto possibile, quelli che contengono additivi chimici per
migliorare le qualità organolettiche, la colorazione e la
conservazione;
- Rispettare le date di scadenza e le modalità di conservazione indicate
sulla confezione;
- Cuocere bene le carni;
- Lavare le uova prima di romperne il guscio.
E3
- Organismi transgenici 
Gli organismi risultanti dalla
manipolazione genetica sono definiti transgenici. L'organismo
geneticamente modificato (OGM nella sigla italiana, GMO in quella inglese)
è un organismo biologico che nasce incrociando gene di diverse specie, da
cui la parola transgenico. Attraverso questa tecnica è possibile creare
in laboratorio degli organismi in cui possono essere inseriti frammenti di
DNA proveniente da un donatore appartenente a qualsiasi specie, genere,
famiglia, phyla o addirittura regno. Ciò significa che frammenti di DNA
di origine animale possono essere inseriti nel patrimonio ereditario di
vegetali, virus, batteri e viceversa.Grazia a questa tecnica è stato
possibile produrre insulina a livello industriale sfruttando la velocità
riproduttiva dei batteri in cui era stata inserita la sequenza genetica di
DNA umano che codifica per la produzione dell'ormone. Dopo le applicazioni
farmaceutiche, l'ingegneria genetica ha trovato un suo spazio
nell'industria agroalimentare. Oggi è possibile incrociare gene della
fragola con quelli del pesce per permettere, ad esempio, alla fragola di
crescere anche con clima rigido; Nell'ultimo decennio, le più grandi
multinazionali sementiere e chimiche hanno fatto cospicui investimenti per
la produzione di piante transgeniche utilizzando materiale genetico
proveniente da altre specie vegetali o animali al fine di conferire
caratteristiche particolari alle piante di interesse commerciale, le
piante transgeniche sono state create con l'intento di modificare le
naturali caratteristiche della specie per adattarle a diverse necessità
commerciali. Cerca il 70% delle specie transgeniche è stato creato per
resistere agli erbicidi, ed in particolare ciascuna azienda agrochimica ha
prodotto varietà resistente al proprio erbicida. Secondo le produttrici
di sementi transgeniche, la resistenza agli erbicidi permetterebbe di
controllare meglio l'uso di questi composti. Il trattamento delle colture
tradizionali, infatti, deve essere fatto prima che le colture crescano e
non essere ripetuto nel corso della coltivazione in quanto sarebbe letale
anche per le specie coltivate. Al contrario, in presenza di piante
resistenti all'azione biocida del prodotto, il trattamenti possono essere
fatti in qualsiasi momento e solo in presenza di attacco di piante
infestanti. Un'altra caratteristica indotta e quella di autoproduzione di
biocidi che possano preservare la pianta dall'attacco di parassiti
interni. Questa caratteristica viene indotta introducendo nel DNA della
varietà coltivata una sequenza genetica di un batterio presente in
natura, il Bacillus thurigiensis, che in fase di sviluppo produce
un'appendice cristallina con potere insetticida. Le piante così
modificate sono chiamate "piante Bt" e sono in grado di
produrre, nel corso dello sviluppo vitale e limitatamente ad alcuni
tessuti, la tossina batterica. La creazione di organismi transgenici ha
consentito di aggirare i meccanismi che in natura non permettono la
procreazione tra individui appartenenti a specie diverse. Ne consegue che
gli organismi transgenici sono dei veri e propri alieni che non hanno
subito il viaggio della selezione naturale a cui sono state sottoposte
invece tutte le altre forme di vita sulla terra. Quali sono i rischi
ambientali causati dall'uso di piante transgenici? Uno dei problemi
ambientali immediati è dato dalla possibilità che le caratteristiche
indotte possano passare ad organismi non manipolati. Ricerche recenti
hanno dimostrato che colture di mais transgenico possono inquinare le
coltivazioni tradizionali adiacenti per impollinazione anemofila. Quando
ciò accade nelle aree di origine delle specie coltivate, si possono
perdere l'assetto ereditario originario e si possono creare delle specie
infestanti che acquisiscono le caratteristiche indotte nelle specie
transgeniche. Ne consegue che per ottenere un effetto disinfestante si
dovrebbero aumentare le quantità o si dovrebbe far ricorso a prodotti
più potenti e quindi più tossici. In generale ,si possono mettere in
pericolo alcune specie selvatiche causando un impoverimento dalla
biodiversità e quindi in un maggior rischio di epidemie, la biodiversità
rappresenta un indispensabile serbatoio genetico per il mantenimento della
vita sulla terra; Ci sia un danno ad insetti non bersaglio (vedi il
polline del mais BT146 che uccide la farfalla Monarca in Canada);
l'introduzione di più raccolti possa avere un impatto grave sugli insetti
e sugli uccelli. Il problema più grande nella gestione degli organismi
transgenici in agricoltura è la possibilità di intervento per evitarne
la diffusione nel caso in cui dovessero insorgere problemi dal momento che
si tratta di organismi viventi ed in grado di riprodursi senza il bisogno
dell'intervento dell'uomo. Quali sono i possibili danni alla salute
derivante dall'uso di alimenti transgenici? L'ingestione di proteine
codificate dalle sequenze genetiche introdotte nelle piante e provenienti
da organismi di cui l'uomo generalmente non si nutre come insetti, piante
ornamentali, aracnidi, batteri o virus. In questo contesto non è
possibile escludere reazioni allergiche in soggetti predisposti o in più
ampie porzioni della popolazione. Molte varietà di piante Bt, come il
mais della Novartis, conservano nel proprio corredo cromosomico una coda
che codifica per la resistenza ad antibiotici come l'ampicillina o la
tetraciclina, retaggio delle tecniche di selezione dei ceppi transgenici e
che nella pianta commerciale non hanno più alcuna funzione. Secondo i
ricercatori, è possibile che questa caratteristica possa essere trasmessa
alla flora batterica gastrica degli animali, uomo compreso, che si nutrano
di questi prodotti rendendoli immuni all'azione di questi antibiotici.
Inoltre se le piante resistenti ai pesticidi vengono trattate con i
composti chimici poco prima del raccolto, il principio attivo residuo nel
prodotto può raggiungere concentrazioni molto superiori a quelli delle
coltivazioni tradizionali. Questo è il motivo per cui nei paesi in cui
sono state autorizzate le coltivazioni commerciali di piante transgeniche
è stato innalzato il limite di concentrazione dell'erbicida a cui la
varietà è resistente, portandolo a valori fino a 200 volte superiori ai
limiti precedentemente in vigore. Effetti sul bilancio nutrizionale: le
modificazioni genetiche possono cambiare la composizione finale
dell'alimento stesso variando pertanto l'apporto dei nutrienti assunti con
la dieta, con la possibilità di formazione di sconosciuti antinutrienti e
tossine naturali; sicurezza degli alimenti in termini tossicologici:
sfortunatamente i ricercatori non sono in grado di predire gli effetti
biochimici o tossicologici di un OGM, poiché in esso la relazione tra
genetica, composizione chimica e rischio tossicologico è ancora
sconosciuta. Cosa possiamo fare per ridurre il rischio derivante dall'uso
di alimenti transgenici ? Molte delle specie manipolate sono di estremo
interesse alimentare. Basti pensare che la soia o suoi derivati, è
presente nel 60% degli alimenti in forma di acidi grassi, emulsionanti o
lecitina, mentre il mais figura, direttamente o indirettamente, nel 50%
dei prodotti alimentari. L'aumento delle informazioni scientifiche sui
possibili rischi derivanti dalla coltivazione e l'uso di piante
transgeniche ha portato ala restrizione nella coltivazione di alcune
specie in molti paesi europei, come Australia, Francia, Lussemburgo e GB,
mentre recentemente è stata approvata una moratoria di fatto alla
concessione di ulteriori permessi per i nuovi brevetti in tutt'Europa. In
Italia è in vigore una legge che vieta l'uso di piante transgeniche nella
preparazione di alimenti per l'infanzia. Il consumatore quindi può solo
decidere se utilizzare o meno cibi transgenici e, nel caso li volesse
evitare, può fare affidamento solo sull'etichetta presente sulla
confezioni. La normativa europea a tal riguardo prevede l'obbligo di
etichettatura solo se il prodotto contiene il DNA (ad esempio la farina di
mais o di soia), mentre non è obbligatoria per i derivati (ad esempio
lecitina di soia o amido di mais). Recentemente, la montante opposizione
della pubblica opinione all'uso di questi alimenti transgenici ha indotto
ad alcune catene di produzione e distribuzione di alimenti ad avviare
programmi per l'etichettatura in positivo che indicherà l'assenza di
organismi transgenici o di derivati lungo tutta la filiera produttiva. Le
più grandi organizzazioni di agricoltori biologici in tutto il mondo
hanno rifiutato l'utilizzo di piante transgeniche e ne garantiscono
l'assenza attraverso i loro organismi di certificazione. virgin hair extensions |